Oppure meglio ancora dire “oltre” questo sistema neoliberista che affama molti e arricchisce pochi e che da decenni ci narra la retorica che il mondo viene guidato a seconda dell’umore dei mercati, contraddicendo millenni di storia nei quali a dominare il mondo è stato il libero arbitrio, prerogativa esclusiva della natura umana.
Il neoliberismo è un sistema perverso nato di recente (non faccio i nomi degli economisti di spicco per non scocciare chi legge, preferisco riportarne semplicemente l’essenziale) e che ha estremizzato all’inverosimile la teoria economica liberista su cui è stata basate nel ventesimo secolo, l’economia di mercato di modello capitalista occidentale.
Questo figlio peggiore è più cattivo del liberismo, attualmente sta stritolando l’umanità, privandola del piacere di vivere la propria vita e di esercitare il proprio diritto di cittadinanza, in esclusivo favore del profitto. Le sue principali caratteristiche si manifestano distruggendo il lavoro a vantaggio del capitale, attribuendo il primato del mondo ai soldi strappandolo agli esseri umani e trasformando i cittadini in vacche da mungere, in bestie da consumo.
Questo sistema è stato introdotto con la forza in tutto il mondo occidentale e quindi anche in Europa ed in Italia da persone e gruppi di potere anonimi ed ignoti i quali da lontano riescono a muovere le fila di tutto, influendo sulla finanza globale delle borse, dello spread e delle regole degli zerovirgola.
In un’altra vita forse avrei denunciato queste persone come ladri. Ladri di vita della povera gente che fino a qualche tempo fa viveva la propria vita con dignità, che aveva tempo libero da dedicare alle proprie passioni, alla famiglia, alla casa, alla terra. Le persone fino a pochi anni fa erano padroni di decidere se lavorare tante ore oppure dedicarsi di più al tempo libero. Non eravamo ricchi ma i soldi ci bastavano.
Oggi invece non ci bastano più. La gente si uccide di lavoro, la gente muore di lavoro! Tutto ciò che facciamo è finalizzato al profitto, eppure non ci arricchiamo mai, più lavoriamo, più abbiamo bisogno di soldi, più guadagnamo e più ci ritroviamo in stato di necessità. Com’è stato possibile finire in questa spirale selvaggia? Qual è stato l’anno zero di questo tunnel senza fine? Cosa c’è alla base di questo grande buco nero che ci sta prosciugando?
Il pensiero neoliberista.
Il neoliberismo in Europa ed in Italia è stato stimolato dalla BCE e dalle grandi banche e messo in pratica dai governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. Dall’applicazione dei suoi dogmi è stata prodotta una serie di flagelli sociali senza precedenti: aumento dell’etá pensionabile, esodati, contratti di lavoro estremamente flessibili, voucher per i quali venivi statisticamente considerato occupato se facevi due o tre ore di lavoro a settimana, aumento spropositato dei prezzi, aumento del costo del carburante, aumento del costo dell’energia, aumento della distanza tra ricchi e poveri e tutti quei fenomeni che sono ben racchiusi nella definizione attribuita al neologismo “Macelleria Sociale” dall’Enciclopedia Treccani: “In senso figurato la strage delle conquiste sociali; con particolare riferimento ai provvedimenti governativi finalizzati al risanamento dei conti pubblici, ritenuti lesivi dei diritti acquisiti dai cittadini».
Mai definizione fu più azzeccata.
Se vogliamo quindi riappropriarci del nostro futuro e del nostro primato, insieme alla lotta per la sovranità, dobbiamo necessariamente vigilare criticamente sul capitalismo e combattere per espellere dalla nostra società il pensiero neoliberista. È un atto di civiltà ed una dichiarazione d’amore verso la nostra condizione di esseri umani.