La Sovranità appartiene al popolo non è un motto da sovranisti oppure il novello grido di battaglia di un neofascista, ma il primo articolo della Costituzione Italiana. Il bello è che la nostra Costituzione, così come molti di noi avemmo già modo di dire nella campagna referendaria del 2016, è stata definita da una certa élite di sinistra come “La più bella al mondo”, la stessa élite poi è la prima a volerla distruggere mettendone in discussione i punti più importanti.
Partendo da questo primo pensiero si sviluppa l’atteggiamento difensivo che ogni cittadino italiano deve adottare quando si tratta di vincoli e trattati UE che altro non fanno che minare il principio secondo il quale, il popolo italiano è titolare della propria sovranità e la esercita nel rispetto della Costituzione Italiana stessa.
Questo sancisce due punti fondamentali: il primo ci dice in poche parole che siamo noi ad essere i padroni della nostra sovranità; il secondo ci dice che l’unica voce autorevole che dobbiamo ascoltare è la Costituzione stessa. Ciò esclude quindi i trattati UE, tutti i dettami della BCE e tutti gli altri testi estranei alla nostra Costituzione.
Tutto ciò proclama a chiare lettere che essere un sovranista non è una bestemmia ma significa onorare la Costituzione Italiana.
Adesso dobbiamo porci una domanda molto semplice: come mai nessuno si è fatto mai un problema su questo clamoroso, grossolano e chiarissimo “equivoco”?
Ebbene dovete sapere che nel 2012, cioè in pieno periodo del terrore in cui noi italiani fummo tutti convinti che eravamo nel baratro e che si doveva accettare qualsiasi cosa pur di evitare le scene della Grecia alla fame che i media telecomandati ci trasmettevano incessantemente, fu inserito nella carta costituzionale il vincolo del “Pareggio di Bilancio”. Questo ha rivoluzionato per sempre le vite dei cittadini italiani poiché lo Stato e cioè il Pubblico che fino ad allora aveva la possibilità di creare la liquidità utile al proprio sostentamento, da quel momento in poi, per ottenere tale liquidità, avrebbe dovuto iniziare ad inchinarsi ed inginocchiarsi davanti agli istituti privati per farsi prestare i soldi.
Tutto ciò è assurdo.
Ci hanno spaventato con la crisi, ci hanno convinto che l’austerità fosse l’unica strada da seguire per poter ottenere la liquidità per le pensioni e per gli stipendi dei dipendenti pubblici; su quella falsa riga ci hanno detto che dovevamo privatizzare sanità ed istruzione per sgravare lo Stato da quei costi; ci hanno fatto credere che lo lo Stato e quindi i suoi cittadini si sarebbero dovuti spogliare delle proprietà pubbliche altrimenti saremmo diventati come la Grecia… Tutte infami menzogne!
Si è trattato solo di un deliberato e preconfezionato cambio di sistema economico spinto dall’alto che ha fatto girare la nostra società, verso un modello neoliberista per cui i ricchi sono diventati ricchissimi, i poveri sono diventati poverissimi ed il ceto medio è sparito. Inoltre lo Stato, da sempre garante di equità nell’erogazione di servizi pubblici come l’istruzione, la sanità ed altro, si è visto spogliato di tutte queste competenze.
Come possiamo fare per invertire la rotta? Dobbiamo lottare per la nostra sovranità e soprattutto non dobbiamo avere paura di recitare la parte di Davide contro Golia. Non esiste Europa senza l’Italia, cercheranno di metterci in ginocchio, ci minacceranno, faranno partire contro di noi sanzioni e provvedimenti restrittivi. Colpiranno solo se stessi.
Questo sistema è in difficoltà ma non è ancora in crisi, non è stato ancora messo in discussione. Dobbiamo lottare per far sì che tutto salti, in modo da riappropriarci della nostra sovranità e ridiventare padroni di noi stessi.