Personalmente non ho nulla contro i Maneskin, mi congratulo con loro per la serie di successi strepitosi che hanno riportato come ad esempio il prestigioso MTV Ema conseguito ieri che li ha incoronati migliore gruppo rock 2021 e ritengo patetici gli attacchi strumentali che stanno ricevendo per invidia.
Quello che non condivido e che anzi condanno riguarda le dichiarazioni da essi rilasciate a margine dell’ultima vittoria, all’atto del ritiro del premio, su quell’importante e prestigioso palcoscenico dalla riconosciuta risonanza mediatica, dichiarazioni che ovviamente sono state subito riprese dai soliti media strumentali.
In quel consesso i Maneskin hanno voluto infatti dichiarare che per la nostra nazione il 2021 è stato un anno di vittorie in tutti i campi, tranne per quanto concerne i diritti civili.
Che dire, questa storia dei diritti civili mi ha annoiato talmente tanto che neanche ne parlo più, però questa vicenda devo per forza condannarla. Rilasciate su un famoso palcoscenico internazionale da un gruppo musicale che oggi rappresenta volente o nolente un’eccellenza artistica, quelle dichiarazioni fanno apparire l’Italia come una nazione talebana dove non vengono rispettati i diritti civili. Nulla di più falso in quanto allo stato attuale nel nostro sistema giuridico esistono leggi che tutelano tutti i diritti civili e condannano chi non rispettandoli li viola.
Ecco, se invece proprio vogliamo utilizzare la metafora sportiva di cosa abbiamo vinto e cosa abbiamo perso, posso affermare con certezza che nel 2021 abbiamo perso un milione di posti di lavoro, da Aprile a Settembre sono fallite centomila imprese (in media 544 al giorno), sono andati giù i consumi, giù il reddito, giù il potere d’acquisto delle famiglie.
Nei primi otto mesi del 2021 sono tragicamente venute a mancare già 772 persone cadute sul lavoro, mentre gli infortuni sono stati circa 350mila, l’8% in più rispetto all’anno precedente.
A vincere invece sono stati i super ricchi: Amazon, Google, Facebook, Apple, Microsoft, Netflix e tutti i colossi dell’hi-tech, società con sedi legali all’estero che non pagano un euro di tasse a fronte di ricavi immensi.
Continuando con la retorica calcistica, in tema di diritti civili posso tranquillamente affermare che si è trattato di un pareggio, poiché nulla è cambiato a fronte di una situazione già in attivo e di fatto stabile.
Se poi i Maneskin così come Fedez (che per contratto non può parlare male di Amazon, di banche e di istituti assicurativi) o qualche altro fenomeno mediatico del terzo tipo vogliono alludere al DDL Zan, ebbene abbiamo rischiato un passo indietro proprio in tema di diritti civili e l’ostilità a quel disegno legge di voci storicamente autorevoli come Anna Paola Concia bandiera dei diritti gay nel parlamento italiano per lustri, o come Mauro Coruzzi al secolo Platinette, istrionica icona drag queen televisiva e radiofonica, così come tanti altri volti del mondo politico e socio-culturale omossessuale nazionale che sono stati sistematicamente silenziati dall’impero mediatico italiano lo testimonia.
Non si può fare a meno di notare che per avere successo, per essere qualcuno all’interno del panorama artistico internazionale si debba pagare un tributo, si debba staccare un ticket al totem dei diritti civili.
Questa situazione sinceramente mi ha stufato, non perché essi non siano importanti ma perché non prioritari nella società occidentale moderna.
Certo posso invece perfettamente comprendere quanto tematiche legate ai diritti sociali come lotta alla disoccupazione, morti bianche, sanità e pubblica istruzione facciano tanto anni ’70 e che il solo parlarne chiamerebbe in causa i potenti ledendone l’immagine, con la logica conseguenza dell’estromissione immediata dal circolo mediatico. Ma chi rappresenterà mai questa maggioranza silenziosa a cui più o meno tutti apparteniamo e che non sta a cuore a nessuno?
Nessuno se non noi stessi. Per questo ci tengono divisi e ci distraggono con scemenze di ogni tipo.