Se potessi fare anche io un discorso di fine anno in diretta tv, lo dedicherei soprattutto all’ambiente ed ai cambiamenti climatici contro i quali le città italiane hanno impattato nelle ultime settimane. Tutti la consideravamo una tematica distante e riguardante zone lontane da noi ma, come era ampiamente prevedibile, ci siamo trovati addosso i risultati dell’inquinamento globale con tutta la loro veemenza.
Tuttavia il discorso che vorrei fare però, sarebbe ovviamente “Eretico” e non infarcito di retorica “Gretina” carica di luoghi comuni che non portano a soluzioni alternative se non mirate a sostituire un sistema con un’altro, sempre ideato e dominato da chi ha causato la fine del primo.
Direi che la prima cosa da fare sarebbe rallentare, limitare la circolazione delle merci, investendo per produrre localmente, nella filiera corta quei beni di consumo che oggi importiamo.
Chiederei di limitare la circolazione delle persone a vantaggio della qualità della vita, introducendo il principio reale della sostenibilità, privando questo termine della genericità che abitualmente gli viene attribuita, assegnandogli un valore numerico certo.
Chiederei di limitare la circolazione dei capitali e di tutti quei prodotti finanziari che avvelenano l’economia reale, escludendo dalla nostra quotidianità tutte quelle arzigogolate architetture finanziarie che non hanno nulla a che fare con la gente, restituendo ai cittadini il primato, sottraendolo ai mercati.
Chiederei a chi amministra il territorio e la nazione di adoperarsi affinché si creino i presupposti per lavorare a due passi da casa, vicino ai propri cari, reintroducendo il valore estinto dell’appartenenza alle proprie radici che il sistema neoliberlista vigente ha falcidiato e sacrificato al dio della globalizzazione.
Chiederei a chi amministra il territorio e la nazione di investire come non mai sulla piccola e media impresa, con particolare attenzione a quelle che valorizzano il territorio in cui operano.
Chiederei a chi amministra il territorio e la nazione di investire pesantemente sul trasporto pubblico ecosostenibile, in modo da far sì che il cittadino si possa muovere sul territorio a basso costo e a basso impatto ambientale.
Chiederei infine la tassazione di tutte quelle multinazionali che con la loro potenza economica e la loro influenza politica inondano il nostro vivere quotidiano di roba inutile.
Tasserei inoltre i grandi giganti del web che fatturano montagne di denaro e versano zero allo Stato e quindi per i servizi.
La decrescita è l’unica alternativa reale a questa folle corsa al consumo, a questa grande allucinazione collettiva che ci conduce giorno dopo giorno verso un’apocalisse climatica che causerà danni enormi a moltitudini di genti e vantaggi infiniti a una ristretta cerchia o élite.